LA GESTALT

Il counseling a cui mi ispiro

Barrie Simmons

“Bisognerà forse ammettere che esistono due pratiche diverse, una di tipo medico, basata su diagnosi psicopatologiche e procedure terapeutiche empiricamente supportate, l’altra di tipo umanistico, in cui il significato dei disturbi e dei modi di curarli non e’ fissato da manuali diagnostici e terapeutici, ma emerge dal contesto e dal dialogo terapeutico."

La psicologia umanistico-esistenziale, quella che sto approfondendo,  pone l’attenzione sulla relazione psicoterapeuta e paziente, riportando nel qui ed ora, ed all’interno di questa relazione la storia del paziente, ma anche le rappresentazioni e le sensazioni del terapeuta, in una assunzione di responsabilità reciproca. Fa emergere le parole all’altro che ti domanda, parole che si fanno condizione ed espressione anche sull’indicibile, sullo spiacevole e fastidioso, per poi eventualmente rivelarsi, liberarsi, far emergere le risorse sopite e oppresse.
Delle volte, sia per i contesti, sia per storia, traumi antichi ed eventi improvvisi, si devono affrontare periodi e/o stati di sofferenza e fatica dell’esistenza.

Uno degli scopi della relazione d’aiuto della Gestalt è sostenere il paziente nella ricerca di ricomposizione e integrazione di parti frammentate del sè. Chi riconosce un bisogno, riesce a rispondere in maniera appropriata ed in questo modo libera energie, per vivere pienamente,  tra fragilità naturali e coraggio, e non idealisticamente la propria quotidianità.

La terapia nell’approccio gestaltico è quel processo di  ascolto attento e prolungato, di approfondimento di una domanda di aiuto non sempre chiara, sfocata tra figura e sfondo – come, per esempio, nella foto qui pubblicata – che il cliente comunica esplicitamente e/o implicitamente.
È la ricerca tra terapeuta e paziente, di individuazione, delle cause che fanno scaturire sofferenze,  disorientamento,   fatica di vivere,  pesantezza nei contesti di vita e nelle relazioni, che l’individuo non riesce a trattare da solo. È tempo dedicato alla propria cura.

Se consideriamo l’uomo nella sua integrità, la Gestalt sosterrà l’individuo a mettersi in gioco sulle parti sofferenti, ad assumersi la propria storia per come è andata, ed a riconoscere oggi come  la responsabilità dei propri atti è solo ed unicamente personale.

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